Economia e lavoro - 15 gennaio 2025, 12:17

Peste suina, via libera all’abbattimento dei cinghiali vicino a zone infette [VIDEO]

Una caccia contenitiva con regia regionale avverrà negli spazi cuscinetto. Parallelamente proseguiranno le azioni di monitoraggio. L’economia suinicola in Piemonte cuba per quattro miliardi di indotto

Abbattimenti con regia regionale per la peste suina

C’è il via libera all’abbattimento dei cinghiali nelle zone prossime a dove è stata accertata un'infezione da peste suina. Una caccia contenitiva per evitare che il virus travalichi nelle zone cuscinetto e intacchi le aree dove sono presenti aziende suinicole. Un cambio di strategia comunicato oggi in Regione dal presidente Alberto Cirio, dall’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni e dal commissario alla Psa Giovanni Filippini

Regia per gli abbattimenti

Gli abbattimenti saranno svolti con una regia istituzionale. Cacciatori, ma anche militari, forestali e realtà che operano sul territorio. Così come le guardie provinciali che, con intervento economico della Regione, sono state raddoppiate. 

"A fronte di una grande azione di controllo con un monitoraggio costante - commenta l’assessore all’agricoltura Paolo Bongioanni -  il commissario ci porta la possibilità di intervenire in quelle che sono le "zone 1"  con il controllo dei cinghiali attraverso il loro abbattimento. Così creiamo una zona franca tra zona infetta e zona indenne”.

Da Chieri a Cuneo

Questo per tutelare il distretto suinicolo di Chieri e di Cuneo che conta più di un milione e mezzo di suini e genera quattro miliardi di indotto economico.

La strategia va modellata sulla base della diffusione del virus - spiega il commissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini -. L’obiettivo è quella di mantenerla all’interno delle zone infette. Nella fascia che circonda le zone di restrizione noi dovremmo togliere i cinghiali. Stiamo dando delle deroghe in quelle aree dove siamo certi che il virus non è più presente. Monitoreremo l’andamento e prenderemo tutte le misure sulla base di quelli che sono i risultati.

Dalla Sardegna

Il commissario arriva dalla Sardegna. Regione dove l'infezione da Psa è arrivata nel '78 ed è stata eradicata nell'ottobre 2024. "Alcune strategie sono simili, ma vanno calate in un territorio completamente diverso, dove sono presenti alte quantità di allevamenti." 

"Un cambio di atteggiamento - commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -  rimane il contenimento, ma si aggiunge abbattimento. Così creiamo una zona di protezione nelle zone bianche".

Coldiretti: "Intervenire subito"

Rimane cruciale, come strumento di limitazione dell’infezione, il contenimento della fauna selvatica, con la totale rimozione dei cinghiali” dichiara Bruno Mecca Cici, vice presidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia. “Tuttavia nel 2024 gli abbattimenti sono stati inferiori all’anno precedente con oltre 6300 capi in meno abbattuti. La nostra richiesta è di attivare dovute deroghe legate all’attività di caccia per contenere il più possibile la diffusione e aumentare il numero di capi abbattuti come da obiettivo”.

E’ fondamentale che ci sia un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori nelle zone di restrizione per evitare grandi speculazioni come sarà necessario procedere a uno stop dei mutui per le aziende colpite. E’ urgente che vengano da subito attivate procedure per il risarcimento dei danni subiti dalle aziende agricole messe in difficoltà dalla Peste suina - dichiarano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – anche in considerazione del rischio deprezzamento del valore dei suini per gli allevamenti localizzati in zone di restrizione. A rischio c’è l’intera filiera suinicola piemontese, che è tra quelle più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo, contando circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane”.

Cia: "Bene questo cambio di rotta"

"Accogliamo con favore il cambio di strategia del commissario straordinario Filippini e della Regione Piemonte che hanno dato il via libera all’abbattimento dei cinghiali nelle aree cuscinetto tra le zone infette e quelle indenni dalla Peste suina africana. Senza dubbio, si tratta di un provvedimento che ha un’importante rilevanza nel contrasto alla diffusione del virus, come la nostra Organizzazione ha sempre chiesto con forza, fin dall’inizio dell’emergenza": così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, al termine dell’incontro istituzionale con il commissario straordinario alla Psa Filippini.

"Ringraziamo il presidente della Regione Cirio e gli assessori regionali alla Sanità Riboldi e all’Agricoltura Bongioanni – continua Carenini – per il lavoro che stanno svolgendo insieme al commissario Filippini sul fronte delicatissimo dell’emergenza della peste suina in Piemonte. Il gioco di squadra è più che mai utile e necessario, per questo è molto importante che il contenimento della malattia venga effettuato non solo sul piano sanitario, ma anche su quello dell’abbattimento dei cinghiali, che rimane una condizione essenziale per affrontare la situazione in modo efficace, anche e soprattutto come misura a tutela del reddito degli agricoltori".