/ Politica

Politica | 07 gennaio 2025, 12:28

Assistenti sociali, Canalis (Pd): "In Piemonte sono pochi, precari e mail distribuiti"

A confermarlo l'audizione alla Camera

Assistenti sociali, Canalis (Pd): "In Piemonte sono pochi, precari e mail distribuiti"

In Piemonte gli assistenti sociali sono pochi, precari e mal distribuiti. A confermarlo l'audizione alla Camera dell'Ordine dello scorso 10 novembre, da cui è emerso come nei prossimi 10 anni il 48% di queste figure in carico alla sanità andrà in pensione. 

 

Ad oggi, 6.500 dei 47.700 assistenti sociali italiani operano alle dipendenze del Servizio Sanitario Nazionale e 13.100 alle dipendenze degli enti locali. "Anche in Piemonte - spiega la consigliera regionale del Pd Monica Canalis - i servizi che rischiano di restare più scoperti sono quelli che il DM 77/2022 (“Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”) chiede di potenziare: i consultori familiari, i servizi per le dipendenze e i centri di salute mentale, cioè la nervatura istituzionale della sanità territoriale". "Anche gli assistenti sociali - aggiunge l'esponente dem - e gli educatori sono fondamentali per garantire l’attuazione delle politiche sanitarie e sono in numero ancora più scarso dei medici, infermieri ed OSS".

 

A titolo di esempio: i consultori in Italia dovrebbero essere 2943, ma ne sono stati censiti soltanto 1511 pubblici e 170 privati. Gli assistenti sociali previsti per i consultori dovrebbero essere 2972, ma ne sono stati censiti 868 di cui 89 impegnati nei consultori privati. Come emerge dai dati mancano il 43% dei servizi previsti e necessari. Una situazione che riguarda trasversalmente tutte le Regioni italiane.

 

"A questi dati - continua Canalis - si deve aggiungere la mancanza di assistenti sociali negli ospedali. I dati dimostrano come siano carenti nei servizi di salute mentale quanto in quelli per le dipendenze, nell’ambito della psicologia e neuropsichiatria infantile ed è ad oggi impossibile comprendere cosa si sta facendo nei diversi territori rispetto all’implementazione delle équipe nelle Case della Comunità e nei Punti Unici di Accesso, col rischio di vanificare una delle più importanti riforme del PNRR".

 

"In questo quadro - prosegue l'esponente dem - di grave carenza di organico, lascia esterrefatti la Deliberazione della Giunta Regionale n. 9-193 del 27 settembre 2024, che stabilisce il riparto per l’assunzione di assistenti sociali destinati ai PUA- Punti Unici di Accesso presso gli ATS piemontesi". 

Particolarmente grave la situazione di Torino, a cui sono state assegnate 40.000 euro nel 2022, 80.000 euro nel 2023 e 80.000 euro nel 2024. Con queste risorse sarà assunta 1 unità di personale coi fondi del 2024 e 2 coi fondi del 2025 e 2026.

 

"E’ una palese sottovalutazione - continua - del fabbisogno del capoluogo, se si considera che all’ATS di Torino città, che ha 847.000 abitanti e 15 case di comunità, viene assegnata la stessa quantità di risorse dell’ATS del Consorzio Intercomunale dei Servizi S.A. del Biellese Orientale CISSABO, che ha 51.000 abitanti e 2 sole case di comunità. Il riparto deciso dalla Giunta Cirio è estremamente sbilanciato e penalizzante per un territorio a forte incidenza di anziani come quello di Torino, che è anche il più grande ATS della Regione".

 

"Il PUA di Torino viene sguarnito del necessario numero di assistenti sociali, mentre un po’ tutti i servizi sanitari territoriali della Regione vivono una drammatica carenza di queste figure professionali. Dopo gli anni del “Cirio 1”, della legge “Allontanamento zero” e della gogna mediatica contro gli assistenti sociali, auspichiamo una rapida inversione di tendenza, che aumenti il numero degli assistenti sociali, sia in carico alla sanità sia in carico agli enti locali, e riconosca a questi professionisti un ruolo di “ponte tra i bisogni e la politica”, di sviluppo di un sistema di welfare più rispondente ai bisogni reali delle persone e di intercettazione delle nuove povertà materiali ed educative" conclude Canalis.

 

comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium