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Eventi | 17 dicembre 2024, 07:49

Pieve di Teco, nella ex Caserma Manfredi una Casa di comunità

Oggi il convegno. Pira: "Sarà 'Spoke' per la gestione sanitaria di primo livello per tutta la Valle Arroscia"

Persona che parla al microfono

Un nuovo modello di Sanità sul territorio vicino agli utenti. Un nuovo modello fondato su una struttura definita come “Casa di Comunità” che, per la Valle Arroscia, avrà centro a Pieve di Teco. E che, entro i primi mesi del prossimo anno, avrà anche la sua sede fisica nei locali una volta sede della Caserma Manfredi con 5 infermieri “guidati” da un coordinatore.

Si tratta di una nuova organizzazione della sanità pubblica – spiega il sindaco Enrico Pira anche medico primario in pensione – strutturata per supplire alla carenza di interfaccia tra utenti e strutture sanitarie anche limitando il ricorso indebito ai servizi territoriali e impedire la saturazione dei Pronto soccorso come avvenuto per la pandemia”. Queste nuove unità sanitarie, come spiega Pira, si possono definire “piccoli ospedali”, a Pieve di Teco è stata assegnata una Casa di Comunità Spoke” per la gestione sanitaria di primo livello per tutta la Valle Arroscia e le valli limitrofe che può, appunto, avvalersi sia dei due medici di base sia del personale di formazione specialistica già presenti sul territorio. 

Da oltre un anno, – prosegue il sindaco – grazie a un finanziamento per le Aree interne, abbiamo già in attività un servizio infermieristico di comunità con sei unità che ha permesso di prendere in carico capillarmente i casi degli anziani residente in valle anche con l’assistenza domiciliare”. 

Una ristrutturazione del modello sanitario, insomma, mirato a risolvere il problema della penuria di medici sul territorio, una carenza anche in ambito nazionale ma che viene soprattutto più avvertita nel nostro caso nelle aree interne lontane dalla costa. 

Nella nostra regione – racconta ancora Pira – delle cinque case di comunità una è stata assegnata alla Valle Arroscia che, quindi, avrà la garanzia dell’assistenza sei giorni su sette e quotidianamente dalle ore 8 alle 20. Con la nuova casa e i sei infermieri già attivi potremmo disporre degli esami di livello avanzato primi di ricorrere alle strutture ospedaliere. E, come sindaco e medico in pensione, potrò dare il mio apporto".

Ino Gazo - Voce di Imperia

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