Le Déluge, il film di Gianluca Jodice, girato quasi interamente alla Reggia di Venaria, arriva in sala dal 21 novembre. Diviso in tre capitoli (gli dei, gli uomini, i morti) racconta gli ultimi giorni di prigionia di Maria Antonietta e di Luigi XVI.
“Si tratta di quel momento in cui cadono le maschere. È la storia di una caduta, di quando cambia pagina e nessuno è pronto. È la caduta di un re, ma anche di un individuo” spiega il regista.
A vestire i panni dei reali decaduti sono Guillaume Canet e Mélanie Laurent, ma protagonista indiscussa è la Reggia di Venaria. "Volevo una cosa immensa. Appena sono arrivato alla Reggia, ho detto: questa. Per certi versi alcuni ambienti ricordano molto quelli francesi in cui furono rinchiusi. Venaria era perfetta da qualsiasi punto di vista. È il posto più bello del mondo, anche se è difficile da illuminare con tutte queste finestre e la luce che cambia".
Le riprese sono in tutto durate sette settimane, tra dicembre 2022 e marzo 2023, realizzate con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte nei luoghi delle Residenze Sabaude. Oltre alla Reggia di Venaria, sono stati coinvolti il Castello Ducale di Agliè, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e il Parco di Stupinigi di Nichelino. “Fare cinema qua è come essere a casa. Nel rapporto con la Reggia, c’è stato uno sforzo nel valorizzarla” aggiunge il direttore di Film Commissiom, Paolo Manera.
La storia
Una pagina della storia poco nota al pubblico quella che riguarda gli ultimi momenti di vita della famiglia reale francese. "Anche i francesi non hanno quasi mai raccontato questo frammento della storia. È un limbo poco frequentato. Ci sono pochi libri che documentano questo momento, se non quello del valletto del re. Senza quel libro sarebbe stato difficile imbastire un racconto", spiega Jodice.
"Secondo gli storici Luigi XVI aveva tutti gli aspetti dell’autistico, con poca sessualità, poca socialità, con hobby strani, volevo dare una veste un po’ più clinica alla sua esistenza. Maria Antonietta invece era interessante per il passato, ancora non voleva accettare la prigionia, poi via via, non può fare altro che prendere atto del suo destino".
"Quando vengono imprigionati, subito si lamentano perché gli portano la biancheria di cambio - aggiunge il costumista Massimo Cantini Parrini -. Dall’inizio del film, cominciano a spogliarsi dei gioielli e via via dei vari strati di vestiti, finché la regina non resta in chemise e il re in camicia. Cambiano anche nell’aspetto, in viso e sui capelli. Le parrucche vanno a morire e la barca cresce".
Un film che vuole parlare alla contemporaneità: "Oggi abbiamo la consapevolezza che la storia sta morendo, in una maniera veloce e traumatica, e riserva grosse incognite. Raccontare quella storia, a sua volta, racconta una passaggio emblematico Si sente molto questa inquietudine collettiva".
Questa sera si svolgerà la proiezione speciale alle ore 20.30 al Cinema Nazionale.