Avviso Pubblico e Libera lanciano un appello ai candidati alle elezioni dell'8-9 giugno, per Comunali, Regionali Europee. Un documento sottoscritto da decine di candidati, ma anche da quattro dei cinque aspiranti governatori del Piemonte: Alberto Cirio del centrodestra, Gianna Pentenero per il centrosinistra, Sarah Disabato per il Movimento 5 stelle e Francesca Frediani per Piemonte Popolare.
Un appello presentato questa mattina in Sala Colonne dalla vicesindaca di Torino Michela Favaro, con il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà e Andrea Zummo di Libera.
Favaro: "Richiamo fermo alla trasparenza"
"È necessario - ha spiegato Favaro, anche assessore con delega alla Legalità - conoscere il territorio dove si lavora: i criminali non si presentano con la lupara, ma come professionisti. Bisogna essere in grado di intercettare i segnali di allarme".
"Quello che deve rimanere fermo - ha aggiunto - è il richiamo alla trasparenza e legalità, ma sopratutto bisogna favorire il più possibile la partecipazione dei cittadini: è questo il più grande antidoto alla criminalità organizzata contro le infiltrazioni del malaffare".
Montà: "No a voti facili"
"Questa tornata - ha aggiunto Montà - è importante: si vota nel 50% dei Comuni italiani. Dal nostro punto di vista ha un peso rilevante e meritava una presa di posizione chiara".
"Con questo appello - ha proseguito - vogliamo cercare di porre dei temi: innanzitutto chi si candida ha una responsabilità nei confronti dei cittadini, deve avere competenza e conoscenza".
"Queste sono essenziali perché le mafie, che hanno cambiato pelle, per infiltrarsi hanno bisogno di una politica debole. Noi ai candidati chiediamo di dire di no a voti facili di mafiosi e corrotti" conclude.
"Non ci dovrebbe - ha sottolineato Zummo - essere bisogno di questo appello, non dovremo stare qua a discutere dell'impegno che i nostri candidati si dovrebbero prendere a contrastare le mafie. Purtroppo i fatti dimostrano che il fenomeno mafioso pervade ancora tutta l'Europa".
L'appello
L'appello è suddiviso in più punti: l'impegno a inserire il tema del contrasto alle mafie nel programma elettorale, ad avere un comportamento consono alla Costituzione e alla Carta dei Diritti Ue, a rendere pubblici i finanziamenti ricevuti per la campagna elettorale e a rispettarne i tetti di legge, a proporre un codice di autoregolamentazione in materia di legalità e trasparenza, a finanziare programmi di formazione alla cittadinanza attiva per i dipendenti degli enti, a favorire l'accesso agli atti.
E ancora: si chiede di creare un assessorato dedicato a questi temi, di far costituire l'ente parte civile nei processi per mafia e corruzione, di favorire l'incrocio fra banche dati, e di impegnarsi per il riuso sociale dei beni confiscati alle mafie.