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Cultura | 03 luglio 2023, 11:18

Cultura in Piemonte: nel 2022 dopo lo “shock pandemico” settori in crescita, ma a diverse velocità

Dati positivi per musei e spettacoli dal vivo, ancora in difficoltà biblioteche e cinema. Tra le prossime sfide l’uso delle nuove tecnologie digitali. Risorse in aumento grazie ai fondi in arrivo dal Pnr

museo

Palazzo Madama

“Dopo la tempesta” è il titolo evocativo della relazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte che ha presentato i dati relativi al 2022 e parte del 2023 sulla crescita dei vari settori culturali piemontesi.

Musei 

Bene per i musei che nel 2022 presentano un bel cambio di passo, con presenze più che raddoppiate con 5.7 milioni di ingressi: nel 2021 erano stati 2,7 milioni. Un aumento del 115% anche dovuto a una nuova offerta museale, ma soprattutto al rientro a pieno regime delle visite scolastiche e della presenza dei grandi eventi come l’Eurovision Song Contest. Una crescita che è confermata anche per i primi mesi del 2023. “Da gennaio a maggio solo nei musei del torinese ci sono stati 2,6 milioni ingressi, la stessa cifra rispetto a quanto tutti i musei hanno fatto registrare nel 2021” conferma Maria Giangrande, dell’Osservatorio Culturale del Piemonte. 

Cinema 

Lenta ripresa anche per il cinema, che registra 3,3 milioni di ingressi pubblico nelle sale. Anche qui più che raddoppiati rispetto al 2021, ma ancora la metà rispetto alla media trenino 2017-2019. La produzione nel 2022 si è invece consolidata ed è cresciuta, con più di mille giornate di riprese, sono triplicate le produzioni in Piemonte dal 2014. Nelle sale nel 2023 sono già stati 2 milioni i biglietti staccati, bel il 48% in più rispetto all’anno scorso nello stesso periodo. Un dato che premia anche la scelta di tenere in Piemonte il costo del biglietto al di sotto della media nazionale. 

Spettacoli dal vivo 

Buone notizie anche per gli spettacoli dal vivo con segnali di ripresa a livello nazionale che nei primi mesi del 2022 conferma nei concerti un aumento del 6% di presenze. In Piemonte in attesa dei dati aggiornati della SIAE, nel 2021 sono stati venduti 690 mila biglietti per oltre 6 mila spettacoli dal vivo. Dati incoraggianti rispetto al 2020, ma che restano lontani dalle presenze del 2019. 

Biblioteche 

In controtendenza le biblioteche civiche. Nelle 111 monitoriate dall’Osservatorio, sono stati registrati 218 mila utenti attivi nel 2022, una diminuzione di un terzo rispetto all’anno precedente e un calo del 40%. Questo nonostante un aumento del patrimonio librario del 2%. 

Risorse economiche a disposizione del settore 

Nel 2021 sono aumentate leggermente le risorse economiche erogate: 253 milioni di euro da soggetti pubblici e privati in Piemonte. Uno stock di risorse che stabili, ma in calo del 5% rispetto ai dieci anni precedenti. Fondi che come confermato anche da Giangrande, saranno destinati a restare tali ancora nei prossimi anni. Crescono tuttavia le donazioni dalle fondazioni bancarie piemontesi, con un aumento del 9%. 

Programmazione strategica

La cultura rientra nel Pnnr con una prima fetta da 4.3 miliari di euro in attivo in Italia, di questi 351 milioni di euro sono assegnati al Piemonte principalmente per la valorizzazione dei borghi e dei beni storici, nonché della rimozione delle barriere architettoniche. 

Piano Nazionale Complementare 

100 milioni di euro sono invece in arrivo dal Ministero per il progetto Torino, il suo parco e il suo fiume: memoria e futuro” per dare impulso agli investimenti delle infrastrutture culturali del territorio cittadino e rivitalizzare una parte del territorio urbano. 

“La sfida ora è cercare di avere la consapevolezza della complessità che ci circonda - spiega Giangrande - dalle nuove tecnologie ai nuovi comportamenti sociali”. 

A confermare la lenta crescita anche Stefano Aimone, IRES, : “Secondo le ricerche che abbiamo fatto, dal 2022 al 2023, tutte le attività di fruizione culturale sono aumentate anche grazie a un aumento del Pil del +3,3%”.

Ripresa non costante

Vediamo velocità diverse di ripresa, non è costante e uguale - aggiunge Luca dal Pozzolo, direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte -. Dopo il covid c’è una sindrome a non uscire di casa, ci sono diversi dislocamenti sul territorio che portano a vivere in luoghi a bassa densità, nuovi stili di vita con più frequentazione delle aree verdi e naturali, al posto di esperienze culturali, tutto ciò fa si che ci siano fenomeni da osservare con una certa attenzione”.

La situazione resta complessa. Usciamo da una decade orribile, con crisi economica forte, quando si pensava alla ripresa, è arrivato il covid a sconvolgere gli equilibri. La ripresa oggi non è un ritorno a uno status quo, ma a una nuova condizione da sperimentare” conclude dal Pozzolo.

 

Chiara Gallo

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